Il mondo su misura by Luca Tambolo

Il mondo su misura by Luca Tambolo

autore:Luca Tambolo [Tambolo, Luca]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Codice Edizioni
pubblicato: 2024-01-22T00:00:00+00:00


Pregi e limiti delle spiegazioni incentrate sui bias cognitivi

Il pluridecennale lavoro di psicologi ed economisti impegnati nello studio dei bias, e più in generale della natura limitata della razionalità umana, suggerisce dunque un genere di spiegazione della fortuna del negazionismo che presenta alcune virtù importanti oltre a quelle, già ricordate, di possedere il grado giusto di generalità e specificità e di non pretendere di potersi applicare in maniera meccanica a ogni individuo. Per esempio, spiegazioni di tal genere consentono di rendere conto del ruolo svolto dalla sopravvalutazione delle proprie competenze e dalla tendenza a sposare teorie del complotto. Questi ultimi sono, come detto, fenomeni quasi onnipresenti quando si tratta di negazionismo scientifico, eppure non paiono costituire, di per sé, un explanans adeguato del rifiuto dei risultati scientifici stabiliti. Alla luce di quanto sappiamo sul modo di funzionamento spontaneo della nostra mente, fenomeni come la sopravvalutazione delle proprie competenze, l’adesione a teorie del complotto e i bias lasciati agire senza controllo si configurano quali conseguenze del conflitto fra i risultati della ricerca scientifica e certe nostre idee su come è o dovrebbe essere il mondo. Quando tale conflitto viene percepito come insanabile è più difficile che l’individuo, desideroso di rimuovere il risultato per cui è impossibile trovare una collocazione adeguata nella sua visione di sé e del mondo, freni i propri bias – ai cui effetti, è bene ricordarlo, siamo comunque tutti soggetti.

Spiegazioni che chiamano in causa l’attivazione di bias cognitivi facilitata dal conflitto con certe credenze degli individui possono inoltre aiutare a rendere conto della fortuna della pseudoscienza che, per usare le parole di Corbellini, si fonda sull’«attivazione coordinata di diversi e molto antichi bias specifici»53. Simili spiegazioni, inoltre, renderebbero conto in modo plausibile del fatto che di norma le persone non si danno la pena di mettere in discussione i risultati della ricerca scientifica: si limitano, perlopiù, a utilizzarne i derivati, senza nemmeno domandarsi perché funzionino, o se abbia senso interrogarsi sulle precise ragioni del loro funzionamento. In altri termini, gli affermazionisti a cui qualcuno potrebbe dedicare il capitolo di un libro non sono per forza più istruiti, più aperti a prendere in considerazione informazioni che contraddicono i loro punti di vista, più scettici nei confronti delle teorie del complotto o meno inclini a sopravvalutarsi di quanti si mostrano sensibili alle posizioni negazioniste. Piuttosto, dobbiamo supporre che non avvertano tensioni fra qualcuna delle credenze a loro più care e qualche risultato della scienza, cosicché l’occasione per lasciare agire senza controllo i propri bias cognitivi non si presenta.

Se l’interazione fra alcune credenze di un individuo, i risultati della scienza e i bias cognitivi gioca davvero un ruolo importante nel determinare il successo del negazionismo, non è difficile spiegare perché certi risultati consolidati della ricerca paiono più esposti di altri alla contestazione del loro status. Gli immunologi studiano una materia non meno complessa, e di difficile comprensione per il profano, di quella a cui dedicano i propri sforzi i fisici teorici. La conoscenza sempre maggiore del sistema immunitario ha tuttavia avuto,



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